CANTO ALL' OLIVARELLA

di Pino D'Agostino

Pubblichiamo di buon grado la pregevole e particolare composizione artististica-poetica ispirata dallo Scoglio dell'Ulivo ed allo stesso dedicata.
L'autore si trova davanti lo Scoglio dell'Ulivo e ne viene "rapito" fin quando prende uno strumento (in questo caso una penna che assume via via molteplici funzioni).
Il "canto" scivola su immagini quasi bucoliche nei diversi aspetti del mare dello Scoglio fino a giungere (il cobalto dell'acque) a drammi di naufraghi che tendono (forse invano) le mani ad altre soccorritrici; la strofa si completa ad immagini "dolcissime".
Davanti ai suoi occhi scorrono i momenti della vita che presentano un epilogo, quasi un "consuntivo" positivo della vita e le riflessioni quasi lo paralizzano, innamorandolo, davanti alla bellezza dello Scoglio.
Poi lo strumento si trasforma in una bacchetta di Maestro d'Orchestra con cui dirige la sinfonia della Vita e ne ripercorre le vicende attraverso suoni anche ammaliatori e falsi che lo hanno ingannato, ma saranno i "canti d'amore e di speranza" che lo avvinghieranno alla Vita, con maggiore passione.
La percezione delle fragranze e dei profumi, lo indurrà a "sentire" lo Scoglio e il suo Mare, ma ciò non gli basterà, vorrà "compenetrarsi" in esso, elevarsi in una trascendenza mistica e non potrà far altro che immergersi in quel mare e naufragare la sua immensa superbia soccombendo "… perdutamente".
Si avverte il desiderio di conoscenza della Verità (Sentire l'odore del mondo…) preclusa agli umani viventi.
La conclusione è la perpetuazione di un amore verso lo Scoglio dell'Ulivo che aleggerà per sempre con una velata benevola presenza degli Antenati che vigilano sulle nostre anime.


Torna all' indice dei contributi

Associazione Culturale Aura Loci - Tutti i diritti riservati

Powered by PAN